Per alcuni interventi architettonici potrebbe essere necessario ricorrere all’uso di piastrelle rettificate. Si tratta di lastre in gres porcellanato, con una precisa resa estetica e che fa fronte a specifiche necessità progettuali.
Infatti, oltre ad una infinità di design, colori, formati e spessori, le moderne tecniche di produzione ci consentono di scegliere superfici che delineano ulteriormente lo stile estetico di un ambiente. Ma non solo. Se le nostre esigenze vanno oltre il gusto estetico, con le piastrelle rettificate possiamo rispettare facilmente anche alcuni aspetti funzionali di un locale.
Ma cosa sono le piastrelle rettificate e cosa le differenzia da quelle tradizionali?
In questo articolo avremo modo di occuparci di una soluzione, che sta riscontrando molto successo tra i designers e che attira sempre più l’interesse di chi è in procinto di ristrutturare casa.
Sinora avevamo conosciuto le piastrelle con il perimetro leggermente smussato, curvato. Nessun problema se abbiamo previsto una posa che richiede anche una fuga generosa e ben visibile. Ma se dobbiamo realizzare superfici continue, con una fuga ridotta al minimo, la resa estetica cambia e di molto.
Le piastrelle in gres porcellanato sono realizzate con materie prime polverizzate e poi compresse meccanicamente. La successiva fase di cottura ad alte temperature, ne fa un materiale resistente e duraturo. Tuttavia, malgrado i processi di fabbricazione altamente innovativi, alla fine della cottura le lastre presentano una leggera riduzione del formato iniziale (circa il 10% in meno per lastra). Essendo una riduzione naturale dovuta alla cottura, le piastrelle presenteranno dimensioni leggermente diverse tra loro (parliamo di decimi di millimetro) quindi non avremo una perfetta omogeneità di formato tra i pezzi prodotti. Inoltre, come abbiamo detto, le piastrelle appena uscite dai forni presentano un leggero arrotondamento sui bordi.
Per rendere le lastre omogenee nelle dimensioni e con angoli e bordi squadrati perfettamente ad angolo retto, è possibile eseguire su di essere una ulteriore lavorazione, denominata rettifica.
Il gres rettificato si ottiene tramite una procedura eseguita con specifici macchinari, i quali permettono di tagliare i bordi delle piastrelle in modo netto, ottenendo così formati omogenei ed angoli ortogonali.
I tagli netti praticati consentono di ottenere lastre perfettamente squadrate e senza avvallamenti sui bordi. Sono quindi adatte per diversi contesti architettonici, ma non per tutti. Per avere le idee chiare su quale tipo di piastrelle scegliere per il nostro intervento di ristrutturazione, di seguito vediamo quali sono i vantaggi nell’utilizzo di piastrelle rettificate.
Visti i vantaggi nell’adottare le piastrelle rettificate, vediamo ora in quali casi è più opportuno scegliere questa soluzione.
Quindi la scelta di una piastrella tradizionale, piuttosto che rettificata, dipende soprattutto dallo stile estetico che vogliamo conferire all’ambiente oggetto dell’intervento.
Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare anche la destinazione d’uso dei locali, i quali potrebbero suggerire l’utilizzo di una soluzione piuttosto che un’altra. Come abbiamo visto, per i locali che richiedono maggiore cura nell’igiene, sono preferibili le superfici continue senza fughe o con fughe ridotte al minimo. Si tratta del bagno e la cucina, ma anche ambienti professionali come ambulatori medici, saloni di bellezza, e tutti quei locali che richiedono una costante igienizzazione delle superfici. E’ chiaro che se abbiamo le fughe ridotte al minimo saranno anche più semplici le operazioni di pulizia. Inoltre, si riducono al minimo le possibilità di ristagno di umidità e di residui di sporco tra le fughe, e quindi anche la formazione di muffe e antiestetiche macchie.
Come abbiamo detto, per alcune texture risulta di particolare importanza la scelta di una piastrella rettificata. Ad esempio, quando il nostro intervento di ristrutturazione prevede la realizzazione di un pavimento effetto parquet.
In questo caso, infatti, le fughe ridotte al minimo saranno in grado di riprodurre perfettamente una tipica pavimentazione con i listoni naturali, riducendo al minimo la congiunzione tra le piastrelle.
Per completare la posa e rendere la superficie ancora più realistica, spesso viene utilizzato uno stucco in tinta, da stendere sulle fughe. Con questo sistema otteniamo una superficie effetto legno perfettamente simile al parquet vero.